
In questa opera ho cercato di condensare il tempo in un gesto, in un attimo: finestra sull'eternita'. LEI in attesa di CRISTO, LEI con GESU' morto, LEI fondamentalmente MADRE. L'attesa , la pieta', la nativita' l'annunciazione anche, implicitamente visibile nella serenita' del volto della Donna-Madre pronta all'ascolto e dunque alla vita . RESURREZIONE. Niente finisce con la morte . Con questa opera provo di raccontare il dolore materno per la morte del Figlio attraverso la continuita' del braccio-abbraccio che contiene la vita , la protegge l'afferma. Tra la morte e la vita non c'e' salto, ma continuita' ,il dolore, la separazione della morte sono momenti della stessa vita; piu' si rinnega la morte piu' gli abbracci si spezzano, piu' il dolore e' forte e la separazione insostenibile, la morte, illusione data come certezza. la morte puo'vincere solo nell'apparenza della separazione,nella prospettiva di chi non vede l'abbraccio imprescindibile della vita. Questa opera si trova attualmente all'interno di una delle stanze de Vicariato di ROMA